Ergo presenta la ricerca sull’impatto economico ambientale del camperista
- Ambiente, In Evidenza, Iniziative
- Posted by Enrico Citi
- Leave your thoughts
Il Convegno sul Turismo all’aria aperta, tenutosi il 16 marzo 2024 presso la nostra azienda, ha visto la partecipazione del Professore Fabio Iraldo dell’Istituto Sant’Anna, il quale ha presentato lo studio sull’impatto ambientale delle vacanze in camper.
Negli ultimi anni, l’aumento dell’interesse per il turismo all’aria aperta ha portato all’afflusso di nuovi clienti nel settore, motivato dalle esigenze di libertà e sicurezza. Questa crescente popolarità ha reso necessaria un’analisi accurata della situazione attuale. L’obiettivo dello studio era comprendere l’impatto ambientale delle vacanze in camper, identificare il profilo del camperista e valutare l’impatto economico delle sue visite sui territori.
Quanto inquina un camperista?
I risultati dello studio hanno evidenziato che il turismo itinerante rappresenta un’alternativa a basso impatto ambientale rispetto alle tradizionali vacanze in auto e hotel. Durante una tipica vacanza di 13 giorni in camper, si consumano pasti fuori dal veicolo, si percorrono chilometri, si utilizzano gas, acqua ed energia elettrica. Rispetto alle vacanze in auto e hotel, il turismo in camper genera minori emissioni nell’ambito dei cambiamenti climatici, consuma meno risorse naturali e utilizza meno acqua.
Quanto spende un camperista?
Interessanti sono stati anche i dati sulle abitudini dei camperisti: la maggior parte viaggia in due persone, preferisce viaggiare in Italia, visita piccoli borghi e luoghi nascosti, parte in estate e preferisce assaporare la cucina tradizionale locale. La spesa media di un camperista si aggira intorno ai 97,80 euro, dimostrando che il viaggio in camper è un’alternativa turistica vantaggiosa sia per l’ambiente che per l’economia locale.
Metodologia
La metodologia adottata nello studio si è distinta per la sua attendibilità: anziché basarsi su stime fornite dai partecipanti, i camperisti hanno redatto dei diari di bordo, consentendo la raccolta di dati reali. La quantità di dati raccolti ha superato i requisiti minimi per le pubblicazioni scientifiche, garantendo un’analisi completa del fenomeno.
Progetto Aree di Sosta dell’APC
Per rispondere alle esigenze di crescita del settore, le aree di sosta giocano un ruolo fondamentale. APC mette a disposizione una guida alla progettazione, uno strumento utile per coloro che desiderano investire nel turismo itinerante.
Questa indagine rappresenta una risorsa di grande valore, e per questo dobbiamo esprimere la nostra sincera gratitudine Professor Fabio Iraldo e alla società Ergo, spin-off dell’Istituto Sant’Anna di Pisa, che hanno reso possibile la raccolta, l’analisi e la presentazione di questi dati.
Presentazione dello studio Help you-help us da parte del Prof. Fabio Iraldo, professore ordinario di Management presso la Scuola Sant’Anna di Pisa, dove dirige il PhD in Innovation, Sustainability and Healthcare.
Il Prof. Iraldo ha sottolineato come il progetto abbia rappresentato un passo innovativo nell’analisi del turismo itinerante, grazie all’utilizzo di strumenti metodologici rigorosi come l’analisi LCA (Life Cycle Assessment), che ha permesso di quantificare l’impatto delle vacanze in camper sull’ambiente e di confrontarlo con le vacanze tradizionali. Ha inoltre evidenziato l’importanza della collaborazione tra ricerca accademica e operatori del settore per fornire dati affidabili, utili sia agli amministratori locali che alle imprese.
Un punto chiave della presentazione è stato l’approfondimento sull’identità del camperista: un viaggiatore consapevole, con una spesa media giornaliera significativa di 97,80 €, che predilige prodotti locali e contribuisce in modo sostanziale alle economie dei territori visitati. Questa combinazione di basso impatto ambientale e impatto economico positivo rappresenta, secondo il Professore, un’opportunità unica per promuovere il turismo in camper come modello di sviluppo sostenibile.
Il Prof. Iraldo ha concluso sottolineando come i risultati dello studio possano essere utilizzati non solo per migliorare le infrastrutture e i servizi per i camperisti, ma anche per sensibilizzare il settore pubblico e privato sull’importanza di investire in questa forma di turismo, capace di unire sostenibilità, economia e valorizzazione dei territori.