Un lungo weekend in camper tra Saturnia, Pitigliano e Bagnoregio
- 26 Aprile 2022
- Viaggi e Itinerari
- Posted by Enrico Citi
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Non Solo Terme
Quando si parte con il camper non si tornerebbe mai: parti per una meta e poi, per la strada, trovi miliardi di cose da vedere. Così può succedere di partire per le Terme di Saturnia e scoprire luoghi meravigliosi.
Le terme di Saturnia nella Maremma Toscana
Partenza da Lavoria direzione Grosseto e poi Saturnia in circa due ore e mezzo. Le cascate del Mulino sono cascatelle molto suggestive e sono terme sempre aperte e non a pagamento. Purtroppo negli ultimi anni sono diventate anche molto affollate e non è possibile sostare in prossimità come un tempo anche se c’è un parcheggio.
In alternativa c’è lo stabilimento termale a pagamento. Ricordatevi che sono consentiti solo teli e accappatoi bianchi!
Da vedere il borgo di Saturnia con il suo interessante Museo archeologico, la Chiesa di Maria Maddalena, antica costruzione ristrutturata di recente, il Palazzo Panciatichi-Ximenes, che in passato svolgeva la funzione di residenza dei signori locali, le antiche mura di cinta, realizzate in origine dal popolo romano ed i resti della Porta Romana, che in passato permetteva l’accesso dalle mura alla città fortificata.
Per la sosta notturna: Area sosta attrezzata Alveare del Pinzi
Pitigliano o la piccola Gerusalemme, Sovana e Sorano
Il giorno ci si dirige verso Pitigliano fantastico borgo eretto su di una rupe anche detto la “Piccola Gerusalemme” per la presenza di una comunità ebraica risalente fin dal XV Secolo. Da vedere l’Acquedotto Mediceo seicentesco, Palazzo Orsini, il maggiore monumento di Pitigliano, la piazza dove si trova la Cattedrale, sovrastata da una caratteristica Torre campanaria. Non perdete il Quartiere ebraico dove si possono visitare vari ambienti scavati nel tufo: il bagno rituale, la macelleria, la cantina Kasher, il forno degli azzimi e la tintoria. Inoltre il Museo di Cultura Ebraica, e la Sinagoga, costruita nel 1598.
Da assaggiare lo “sfratto” un dolce ebraico risalente alla metà del XVII secolo a forma di bastone che ricorda lo “sfratto”: all’inizio del 1600 Cosimo II ingiunse agli ebrei di lasciare le proprie abitazioni e concentrarsi in un ghetto a ridosso della Sinagoga. Lo “sfratto” era intimato da un ufficiale giudiziario con il gesto rituale di picchiare alla porta di casa con appunto un bastone. Potete acquistarlo dal Forno del Ghetto.
Si prosegue per la vicina Sovana borghetto arroccato anch’esso su una rupe, piccolo ma non per questo pieno di cose interessanti come: la Torre dell’Orologio, Palazzo Pretorio (XIII Sec.) la Loggia del Capitano, il Palazzetto dell’Archivio (XII Sec.) Palazzo Bourbon del Monte, l’antichissima Chiesa di San Massimiliano (IV Sec.) e la Chiesa di Santa Maria (XIII Sec.). Al lato estremo del paese lo splendido Duomo Romanico.
Infine Sorano con i suoi incantevoli vicoli. Ci sono cantine scavate nel tufo, dove in passato venivano eseguite le varie fasi della vendemmia. Da vari belvedere si possono ammirare i “Colombari” e la Necropoli di San Rocco. Anche qui il paese conserva l’antico Ghetto Ebraico.
Una cosa assolutamente da fare da Sovana o Sorano è percorrere le Vie Cave che costituiscono una affascinante rete viaria di epoca etrusca. Le Vie Cave sono percorsi tagliati nel tufo, molti dei quali seminascosti dalla vegetazione ed alcuni incassati tra alte pareti di roccia.
Per la sosta notturna potete raggiungere Bolsena e soggiornare sulla riva del lago presso l’area di sosta Il Guadetto.
Bolsena è molto carina potete fare una passeggiata anche in notturna perché pur bella nel suo complesso non ha molti monumenti da vedere se non un paio di chiese.
Al mattino godetevi la vista lago e proseguite per Bagnoregio.
Civita di Bagnoregio la città che muore
Tra il lago di Bolsena e la vallata del Tevere si trova Civita di Bagnoregio detta “ la città che muore” perché eretta su un calanco che lentamente si erode e mina la base la rupe su cui sorge il borgo. Molto bella vista da lontano, per visitarla dovrete parcheggiare il camper fuori e raggiungerla a piedi attraversando il ponte di accesso, l’unico modo per accedere all’antica Civita, che spicca circondata dai calanchi.
Porta Santa Maria, l’unico accesso a Civita, vi aspetta sormontata dal suo arco in pietra con ai suoi piedi due leoni su bassorilievi reggono tra le zampe una testa umana, a ricordo della vittoriosa rivolta popolare degli abitanti contro la famiglia orvietana dei Monaldeschi. Da vedere il borgo con le sue case medievali, la piazza principale con la Chiesa di San Donato, la rupe orientale da cui godere lo spettacolo dei “ponticelli”, gli enormi muraglioni naturali in argilla opera del fenomeno erosivo che si perpetua da migliaia di anni, il museo Geologico delle Frane dedicato ai movimenti franosi che interessano la valle dei calanchi.